誰も座っていないベンチ
Dare mo suwatte inai benchi
Una panchina vuota
Ti tengo per mano. Ci sediamo su quella panchina laggiù.
Mentre fissi l’orizzonte, mi racconti della tua vita che non conosco, le labbra baciate dal sole di tardo pomeriggio, i capelli mossi dalla carezza di una brezza gentile.
Ascolto in silenzio, rapito, soffocando il respiro per non perdere una sola inflessione della tua voce, mentre prego che questo momento duri per sempre.
Ti volti, mi doni un timido sorriso ed io sprofondo nella meravigliosa, infinita vastità dei tuoi occhi.
La panchina del mio cuore è ancora lì, vuota da così tanto che ho scordato cosa significhi la parola felicità.