Ciao! Mi chiamo Antonio Foralosso
e ti dono il cuore attraverso una lente.
Sono un osservatore, solitario, malinconico, silente.
Assetato di sogni, scruto il mondo dalla tana del Bianconiglio.
Amo fotografare di tutto, dal giardino di quartiere ai monumenti in centro storico.
Il mio viaggio inizia a Verona, in Italia.
Dedico le mie foto a Yoshikawa Ai-san.
In un cuore stanco il sogno impossibile avvizzisce…
… Solo per rinascere in un cerchio. Ancora. E ancora.
Le mie foto, in un modo o nell'altro, sono messaggi d'amore
Ma che, nonostante tutto, ispira ogni mio scatto.
A qualcuno la cui vita è così lontana dalla mia
Sakura per la mia musa.
Misero riflesso del tuo bagliore accecante con cui hai dato fuoco alla mia anima .
Ti piacciono i fiori ?
L'elenco delle cose che non so di te si allunga di giorno in giorno.
Spesso fantastico su quale fiore regalarti, se potessi. Una rosa, forse? Le rose vanno sempre di moda. Ma di che colore? Una vocina dentro di me sta urlando “Rossa!”.
No... non potrei mai . Non oserei mai regalarti una rosa rossa.
Passare le notti accanto a te contando le stelle, una ad una, finché non le avremmo chiamate tutte per nome.
E poi, da capo.
誰も座っていないベンチ
(Dare mo suwatte inai benchi / Una panchina vuota)
Ti tengo per mano. Ci sediamo su quella panchina laggiù.
Mentre fissi l'orizzonte, mi racconti della tua vita che non conosco, le labbra baciate dal sole di tardo pomeriggio, i capelli mossi dalla carezza di una brezza gentile.
Ascolto in silenzio, rapito, soffocando il respiro per non perdere una sola inflessione della tua voce, mentre prego che questo momento duri per sempre.
Ti volti, mi doni un timido sorriso ed io sprofondo nella meravigliosa, infinita vastità dei tuoi occhi.
La panchina del mio cuore è ancora lì, vuota da così tanto che ho scordato cosa significhi la parola felicità.
Si riempiono in fretta: amici che chiacchierano fra loro, genitori che coccolano i figli, innamorati che si scambiano sguardi appassionati. Qualcosa che non ho, o che ho perso, o che non è mai stata mia. Sorrisi, felicità. Li invidio.
Vorrei potermi sedere con te ad uno di quei tavoli e scattare una foto delle tue labbra adorabilmente macchiate di gelato...
Ho avuto modo di inquadrare i tavoli pieni di gente. Ho scelto di fotografarli vuoti, perché solo così raccontano come mi sento.
Mentre esploravo la città, ho preso una svolta non prevista e mi sono imbattuto in qualcosa che mi ha lasciato a bocca aperta: un fazzoletto di terra incolta accanto ai resti di parte dei vecchi bastioni cittadini, circondato da strade trafficate, su cui si ergeva un gruppo di magnifici alberi di cercis siliquastrum in piena fioritura. Un piccolo Eden! Dove ogni sogno sembrava possibile... Tutti tranne uno. Perché tu non c'eri.
Ogni singola foto che scatto parla di te e per te.
Mi chiedo spesso che senso abbia continuare, se probabilmente non le vedrai mai...
Eppure, nient'altro ha senso per me.
I suoi fiori sono così belli che non hanno bisogno del sole per brillare.
Se fossi il tuo fotografo, vorrei ritrarti con meno trucco possibile. Perché tu sei come questi fiori: ti basta il talento e la naturale bellezza per essere la stella più luminosa del firmamento.
Una porta per Qualunque Luogo.
Una porta per Nessun Luogo.
È questo il significato di Morte?
Starà dormendo? Sognerà la felicità?
Quando si sveglia, vorrei che toccasse il cielo.
Verona, la mia città
Se non fossi stato abbagliato dal suo talento e dalla sua bellezza, non avrei mai preso in mano una macchina fotografica.
Tutto è iniziato con un sogno più luminoso di una nova.
Non avrei mai iniziato a guardare il mondo attraverso una lente.
Oh, Pozzo dei Desideri, ascolta il mio sussurro...
Poiché l'Ispirazione da sola è la parte più amara dell'Amore.
Le foto sono il mio modo di raccontarle la mia città e la mia anima
Nella speranza che possa vedere ciò che vedo io
Anche se i nostri mondi sono così distanti nello spazio e nel tempo…
A Verona lo chiamiamo semplicemente "Il Grattacielo". Beh, al giorno d'oggi suona come uno scherzo sarcastico, dati i suoi 52 metri di altezza...
A te, abituata a ben altri pinnacoli scintillanti di vetro e acciaio che riflettono un flusso infinito di insegne al neon, sembrerà sicuramente come una vecchia casa delle bambole fuori moda!
Mentre scattavo delle foto all’Arco dei Gavi, mi chiedevo se conosci un po' della storia dell'antica Roma. Quanta se ne studia nelle vostre scuole dall'altra parte del mondo? Per noi italiani e per gli europei in genere si tratta del nostro passato, delle origini della nostra cultura. Ma per te cosa significa? Cosa provi quando osservi i monumenti di una civiltà così lontana dalla tua?
Ho così tante domande da farti.
... Così tante cose che non so di te.